CERCHI FARMACISTI?
PAGALI DI PIU' PER FAR "VOLARE" LA TUA FARMACIA!

Essere una piccola azienda non è mai stato così interessante come oggi. Molti titolari di farmacia, abituati a restare dentro certi confini, si trovano spesso a fare i conti con la realtà di uno scenario che è mutato in maniera profonda. Chi crede che la farmacia debba rimanere soltanto un presidio di quartiere rischia di perdersi opportunità inedite. Non è più soltanto la dispensazione del farmaco a fare la differenza: la salute si è evoluta in un concetto ampio che comprende prevenzione, benessere, servizi specialistici, telemedicina e, soprattutto, una rinnovata presenza online che consente di raggiungere persone distanti chilometri e chilometri. Questa svolta è un’occasione immensa, perché consentirà alla farmacia di ridisegnare la propria identità e di incrementare il fatturato, a patto di essere disposti a ripensare il proprio modo di fare impresa.

Nel mio lavoro, mi capita di parlare con titolari che si sentono schiacciati dall’idea di dover crescere senza potersi appoggiare su grandi risorse. In realtà, la leva più importante per una microimpresa come la farmacia sono proprio i collaboratori. È dai colleghi che dipende gran parte della spinta verso risultati tangibili.

Ma come convincere professionisti competenti, farmacisti preparati e appassionati, a legare il proprio impegno all’azienda?

La risposta è più semplice di quanto si pensi: bisogna remunerarli adeguatamente, magari anche di più rispetto alla norma, e investire su di loro per far crescere la farmacia in maniera stabile. Senza questa scelta, ci si condanna a una girandola di assunzioni poco motivate, magari con persone meno preparate, con un turnover che prosciuga energie, tempo e denaro.

Molti pensano: “Non posso permettermi di pagare di più, ho paura di non sostenere i costi.” Eppure, l’unico modo per far fiorire il proprio esercizio è guardare oltre l’idea di dover restare nelle solite proporzioni di fatturato. Il tuo team è il vero motore che genera la spinta: se lo valorizzi, riesci a erogare servizi di qualità superiore, fidelizzi i pazienti, allarghi la tua impronta sul mercato territoriale e su quello online, moltiplicando le occasioni di profitto. Il problema dei collaboratori, quindi, si risolve con una decisione che richiede coraggio: investire su chi lavora al tuo fianco. Questo significa formare, aggiornare, offrire prospettive chiare, responsabilizzare nella gestione dei nuovi servizi e, soprattutto, riconoscere un giusto compenso.

È un circolo virtuoso: se l’azienda cresce, puoi pagare di più; se paghi di più, attiri le persone che possono aiutarti a crescere davvero.

Per troppi anni, molte farmacie si sono limitate a difendere l’equilibrio esistente, timorose di perdere ciò che avevano faticosamente costruito. Oggi, però, il settore si muove e chi sceglie di restare immobile resta inevitabilmente schiacciato da una concorrenza che non viene più solo dalle catene o dai corner della grande distribuzione, ma anche dalle farmacie evolute che hanno saputo trasformarsi in poli di consulenza, prevenzione e servizi di alto livello. Il grande salto di mentalità parte dall’accettare che un’impresa è tale quando produce utili sufficienti a sostenere l’innovazione e a remunerare in modo adeguato chi lavora per lei. Non basta più galleggiare, bisogna osare.

Immagina di espandere i tuoi servizi introducendo la #telemedicina.

Una volta, l’idea di consultare un medico a distanza era vista come qualcosa di fantascientifico. Oggi, invece, è una proposta sempre più richiesta, perché consente di risolvere tanti problemi logistici e di ridurre l’attesa per alcuni consulti specialistici. Ecco dove la #farmacia può posizionarsi come presidio di salute evoluto: offrendo al paziente la possibilità di accedere a test, referti e consulenze, senza doversi spostare dall’ambiente familiare della propria farmacia di fiducia. Ovviamente, per fare questo non basta una bella insegna o un sito web: servono persone competenti, formate, a loro agio con le procedure e con la tecnologia. Persone che sappiano dialogare con il #paziente e, al contempo, abbiano la sensibilità per ascoltare e consigliare, restituendo umanità a un servizio che, altrimenti, rischierebbe di restare anonimo.

Lo stesso vale per la prevenzione, un campo enorme in cui la farmacia può posizionarsi come consulente d’eccellenza. Parliamo di check-up, controlli rapidi, valutazioni del benessere e consigli personalizzati sull’alimentazione o sull’integrazione. Ogni paziente vive la propria esperienza di salute in modo diverso: c’è chi cerca prodotti naturali, chi vuole informazioni sulle terapie tradizionali, chi desidera un supporto costante nel tempo. Tutto ciò è un mondo di opportunità in cui il titolare di farmacia può inserirsi facendo leva su un team che si senta fiero di guidare i pazienti verso soluzioni mirate. E ogni nuovo servizio, ogni nuova proposta, genera un racconto che si diffonde in maniera capillare, portando clienti da luoghi e canali che prima non esistevano.

Il digitale, poi, è un orizzonte immenso per la farmacia, perché abbatte i confini geografici e ci mette in dialogo con persone che abitano anche lontano.

Fino a poco tempo fa, si credeva che la farmacia fosse legata a una prossimità fisica, quindi impossibilitata a espandersi fuori dal perimetro del quartiere o della città. Adesso, invece, grazie all’online, non serve più avere una grande catena per creare un e-commerce funzionale o un servizio di consulenza a distanza. Anche la farmacia più piccola, se ben gestita, è in grado di proporre i propri prodotti e i propri servizi a una platea vastissima, puntando su reputazione, passaparola digitale e una customer care di alto livello. Ecco che di nuovo torna utile la squadra: se hai un team motivato e preparato, puoi dedicare risorse e tempo a gestire efficacemente chat, e-mail, social network, video-consulenze. Tutto questo genera fatturato extra e quella marcia in più per permettere stipendi migliori.

Crescere come azienda, quindi, è una scelta che richiede impegno, coraggio e la volontà di uscire dai luoghi comuni. È comodo sedersi sulla certezza che “la farmacia deve guadagnare un tot all’anno” e non osare di più, ma così non si va lontano. Se vuoi creare un ambiente di lavoro in cui i collaboratori si sentano considerati, gratificati, pronti a darti il meglio di sé, devi scommettere su di loro. Quando si parla di fare impresa, spesso si pensa che servano chissà quali investimenti immobiliari o strutturali. In realtà, il primo investimento vincente è la persona: paga bene il tuo collaboratore, dagliene motivo, e scoprirai una professionalità capace di portare la tua farmacia su un altro livello. In questa linea di pensiero, non esiste più la logica del “non perdo niente e mantengo ciò che ho”: esiste la visione di chi vuole ottenere di più, offrendo di più. Oggi che la salute si declina in mille modi differenti, la farmacia è pronta a diventare un punto di riferimento a 360 gradi, ma solo con un approccio orientato all’innovazione e alla passione condivisa.

Ogni tanto, qualche titolare mi chiede: “E se investo sui collaboratori e poi se ne vanno?” La risposta è che, se non investi, prima o poi se ne andranno comunque, o magari resteranno ma senza la motivazione necessaria. Invece, se paghi bene, se dimostri fiducia, se rendi l’ambiente di lavoro ricco di idee e progetti, avrai persone che non solo rimarranno, ma attrarranno altri professionisti di valore. Nel mondo di oggi, dove l’immagine e la reputazione di un’azienda passano attraverso la sua capacità di formare e rispettare i collaboratori, la farmacia che non si evolve perde credibilità. L’altra faccia della medaglia è che, premiando chi merita, il titolare si circonda di persone in grado di creare un “effetto volano”: più progetti, più clienti, più reddito, meno stress nel dover rincorrere i problemi quotidiani.

La vera sfida è ammettere che si tratta di una questione di mentalità. Se capisci che il contesto odierno offre opportunità senza precedenti, allora investi, formi, acquisti tecnologie per la telemedicina, apri canali online, offri un servizio a chi desidera fare acquisti anche a tarda sera o da un’altra regione. E in questo modo, innalzi la riconoscibilità della tua farmacia, aumenti i ricavi e puoi, di conseguenza, ricompensare in modo adeguato i collaboratori che hanno contribuito. L’equilibrio non lo ottieni restando fermo, ma osando con la convinzione che la farmacia di quartiere possa diventare un faro, un grande hub della salute che le persone scelgono perché lì trovano competenza, professionalità e un sorriso autentico.

Personalmente, quando parlo con i titolari, cerco di far passare proprio questo messaggio: dobbiamo unire la saggezza e la tradizione della farmacia alle novità entusiasmanti che il settore offre. Molti titolari hanno ancora in testa il timore di perdere ciò che considerano sicuro, ma non vedono che proprio uscendo da quella zona di comfort possono guadagnare molto di più. La strada è investire nei collaboratori per costruire qualcosa di solido, che spinga la farmacia oltre la semplice somministrazione del farmaco e la renda protagonista di un modo nuovo di vivere la salute.

Io non sono un farmacista, ma ho lavorato con centinaia di farmacie e so che la marcia in più, la differenza tra chi arranca e chi ottiene risultati straordinari, spesso è la volontà di creare un’organizzazione basata su competenze e giusto riconoscimento economico. Serve coraggio per pensare in grande, ma è esattamente ciò che permette di crescere davvero, anche se si parte come microimpresa. Anzi, è proprio la dimensione più contenuta a rendere le piccole farmacie maggiormente flessibili e capaci di rispondere rapidamente alle mutate esigenze del pubblico, a patto di avere un team solido, ben pagato, entusiasta di condividere la visione del titolare.

In fondo, i farmacisti (o chi, come me, lavora con loro) non devono dimenticare che la parola chiave per l’evoluzione è l’apertura. Apertura alle nuove tecnologie, apertura alle richieste di chi cerca un servizio personalizzato, apertura mentale nel superare paure e luoghi comuni. È un percorso che richiede decisione, ma i frutti sono una soddisfazione professionale più forte, un lavoro di squadra che crea davvero valore e una farmacia che si pone come primo riferimento per la salute del territorio e oltre. Chi comprende questo concetto, smette di pensare al “non perdere” e inizia a cogliere l’enorme potenziale di un mercato che chiede innovazione e capacità di rispondere ai cambiamenti in atto.