Ascolta tuo figlio, stai perdendo clienti!
Probabilmente non sei interessato a far crescere ulteriormente la tua farmacia. “Chi me lo fa fare”, ti ripeti e ripeti a tuo figlio “Negli anni d’oro ho guadagnato molti soldi, comprato diversi immobili e ancora oggi la MIA farmacia è sana e va bene, il fatturato è in leggermente in aumento! Sicuramente potrei fare di più, ma ho raggiunto degli equilibri e tutto ciò implicherebbe nuove energie ed investimenti. IO HO PERSO LE MOTIVAZIONI, la passione, nella farmacia non ci credo più, se vorrà ci penserà mio figlio……………!!!“.
Se questo è il tuo pensiero, lascia in pace tuo figlio, i suoi sogni e le sue ambizioni. Lui fa parte del cambiamento e, se saprà interpretarlo, ha una grande occasione ed opportunità per realizzare la propria vita professionale. Non mettergli paura, non ha bisogno delle tue ansie e pessimismo di chi ha visto tempi migliori, ha solo bisogno di spazio e fiducia.
Gli hai “suggerito” la facoltà di farmacia, probabilmente privandolo della libertà di seguire i propri sogni ed ambizioni. “E’ l’attività di famiglia, una sicurezza per il tuo futuro, scegli farmacia ed avrai sempre la possibilità di coltivare le tue passioni, ti darò una mano io“. Con questa promessa, a volte a seguito di notevoli contrasti, tuo figlio è diventato farmacista, ha portato avanti una facoltà di cui non era inizialmente convinto, tanta chimica, poco cuore, attratto dalla prospettiva di una vita “più comoda”. Ora che è al tuo fianco gli ripeti ogni giorno che se fossi tornato indietro non lo avresti spinto in questa direzione e che la farmacia non è più la stessa di un tempo. Continui a riempirlo di timori per il suo futuro. TI SEMBRA GIUSTO! A te, mamma o papà titolari di farmacia dico di ascoltarlo oggi con attenzione: sarà la sua energia, incoscienza ed inesperienza a dare una nuova alba alla vostra attività!
Girando per le strade, parlando con tanti titolari, riscontro come il veloce cambiamento delle abitudini delle persone non è stato ancora percepito dalle farmacie. Si vive sempre di più 24 ore su 24, 7 giorni su 7 ma le farmacie continuano a mantenere i propri orari e la propria offerta ed approccio. E’ cambiato completamente il modo di reperire informazioni e prodotti, ma la proposta della farmacia è quella di 30 anni fa.
STAI PERDENDO CLIENTI! Non ti risulta? Ti spiego perché.
Mi capita spesso di raccogliere le confessioni dei farmacisti ed una diffusa riguarda il rendimento degli ultimi anni: “Le confesso architetto che con i colleghi partecipo alle lamentele del periodo ma in realtà la nostra farmacia, anche se di poco, è sempre cresciuta come utile“. Questa convinzione largamente diffusa ha ulteriormente limitato il cambiamento in farmacia richiesto prima di tutto dai consumatori. La reazione del titolare ad un periodo di crisi è stata ancora una volta l’immobilismo: aspettiamo tempi migliori! Questa tendenza ad aspettare e conseguenza dell’incapacità diffusa di imboccare una strada, a costo certo di sbagliare e di perdere, ma forte di averci creduto e di averla presa.
L’impresa, e ben venga l’impresa in farmacia, è rischio, investimento, delusioni che ci fanno più forti, battaglie che ci rendono più duri, vittorie che ci rendono più fieri, uniti in famiglia come con i nostri collaboratori che ci fanno amare il nostro lavoro. Avete perso la passione? Sfidatevi! Sono queste le sensazioni che vuole provare tuo figlio, sono questi gli “errori” che ti chiede di poter commettere, non c’e’ nulla di male in questo ed è forse l’occasione giusta per invertire un trend che, anche se non lo stai percependo ancora, inesorabile spazzerà via ogni attività che lo ignorerà: parliamo dei bisogni della gente e delle necessita di un cliente che oggi comanda incontrastato il mercato. Il tuo cliente oggi sta cambiando grazie all’utilizzo dei media, oggi trova gran parte delle informazioni navigando nella rete. Tuo figlio (forse anche tu), conosce Facebook ed i blog, compra su Amazon e Ebay, prenota su Expedia e Booking i suoi viaggi.. confrontati con lui. Chiedigli come pensa di poter rendere migliore la vita dei propri clienti anche grazie ai media e come pensa di convincere oggi e nel futuro i clienti a continuare ad entrare in farmacia.
Ieri pomeriggio verso le 15 ho attraversato Roma assieme a mio figlio per accompagnarlo ad una partita di calcio. Quartieri immensi, Tuscolano, Tiburtino, Quadraro. Palazzi alti, tanto traffico e tante persone in giro per le strade piene di vita, di negozi, di bar e ristoranti, librerie e abbigliamento. La città è viva, ma le farmacie aprono ancora alle 16 (salvo rari casi), 5 giorni a settimana come 30 anni fa.
di Luca Sartoretto Verna
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