Può.

Il titolare di una farmacia della provincia di Latina era appena subentrato ai propri genitori, che però frequentavano ancora l’azienda di famiglia, non riuscendosene a distaccare completamente di punto in bianco.

Una parte del team (la più giovane) seguiva le indicazioni del nuovo titolare mentre un’altra parte (lo zoccolo duro) quelle dei vecchi proprietari, di idee opposte rispetto a quelle della nuova generazione.

Questa doppia gestione rallentava il lavoro e creava conflitti, anche fra collaboratori.

Per un’incomprensione, una giovane farmacista litigò con il magazziniere storico della farmacia.

Il titolare percepì che l’aria era tesa ma pensò che tutto si sarebbe risolto spontaneamente e che i colleghi sarebbero stati tanto maturi da trovare un accordo senza il suo aiuto.

Questo non accadde e il diverbio peggiorò a tal punto che i due si tolsero la parola.

I clienti entravano in farmacia e chiedevano un prodotto al banco. La farmacista lo dispensava solo se presente in esposizione, rifiutandosi di chiedere aiuto al magazziniere, e inviava i clienti alla farmacia concorrente in assenza del prodotto.

Dopo circa 1 anno, sfinito dalla situazione, il titolare decise di chiamarci per supportarlo nella risoluzione del problema, non affrontato subito e dunque ormai amplificato e per lui ingestibile.

Puoi immaginare quanto sia costata alla farmacia la mancata gestione del conflitto fra i due collaboratori? In termini economici, di reputazione presso i clienti e di clima interno?

Siamo sicuri che la “colpa” a monte sia esclusivamente dei collaboratori?!

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