Dream Team
Riprendo l’argomento che riguarda il rapporto con i collaboratori perché a quanto pare, dalle vostre segnalazioni, sembra essere tema di particolare interesse. Oggi parliamo dell’importanza di saper selezionare i colleghi per possedere e conseguentemente gestire una squadra affiatata, coinvolta e determinata.
È un tema piuttosto delicato perché presuppone azioni che magari preferiresti evitare, ci sono difficoltà dovute alle normative di legge, e richiede la costruzione di un contesto lavorativo che necessita di tempo, impegno e fiducia.
Entro subito in argomento raccontando ciò che spesso mi dicono nelle farmacie quando si parla di gruppo, ovvero che “qui siamo tutti come in una grande famiglia”. Però disgraziatamente questa non è la prospettiva di giudizio più corretta dal punto di vista del lavoro. Le famiglie si sostengono infatti con la reciproca comprensione e il mutuo aiuto frutto di legami personali, nel lavoro invece si collabora con un preciso scopo che purtroppo è necessariamente quantificato in termini monetari, altrimenti l’azienda non sopravvive. La famiglia richiede rispetto reciproco, lealtà, amore, e se qualcuno non si impegna al massimo lo tieni ugualmente, mentre nella tua farmacia tu hai bisogno di formare una squadra che in più richiede talento e applicazione per arrivare ad essere anche produttiva e propositiva.
Questa differenza fa sì che nel lavoro a volte si debbano prendere decisioni difficili, che mai ci sogneremmo all’interno della nostra famiglia, proprio perché l’impresa ha bisogno non solo del buono e dell’affidabile, ma anche del bravo. Non ti puoi così accontentare del semplice dipendente se vuoi risultare competitivo nel difficile compito di dedicare tutte le attenzioni richieste dal cliente, ma devi piuttosto attorniarti di eccellenze che siano perfino più brave di te in certi ruoli. Nel precedente articolo abbiamo descritto come in azienda ti servano persone propositive che ti aiutino nella complessa gestione del fattore tempo, proprio per consentirti di fare quel marketing che è indispensabile alla crescita della tua farmacia (come tratto anche nel mio libro “Lavorare per l’azienda e non solo nella tua azienda”…a proposito, grazie a quanti lo hanno richiesto, ormai sto esaurendo le scorte, e spero sia stato interessante per trarre utili spunti di riflessione).
Per chiarirci meglio su quanto scritto finora, prendiamo il confronto con qualsiasi squadra sportiva che, pur mantenendo il proprio modulo (visione), ricerca sempre i giocatori migliori per vincere le partite. Partendo da questo presupposto, potrebbe verificarsi anche la necessità di qualche sostituzione qualora alcuni componenti non soddisfino i tuoi standard di rendimento, cosa che in una famiglia non avviene. Allora ci appare chiaro come il vecchio concetto che stabilisce che per essere lasciati a casa uno debba combinare qualcosa di grave, nella pratica viene sostituito dal principio che potrebbe anche terminare la collaborazione se nel suo ruolo un collaboratore non gioca sempre al massimo per produrre efficacia ed efficienza.
La dura verità è che un rapporto di lavoro trascinato esclusivamente dall’affezione o dall’abitudine non fa solo perdere terreno nei confronti dei competitori, ma alla lunga disturba molto anche te che hai preferito accettare passivamente la situazione, perché ti fa lavorare scontento, poco sereno e talvolta demotivato. Così, quando le mie affermazioni sembrano fredde o addirittura cattive, di solito chiedo alle farmacie che mi chiamano: “Perché mi paghi, per scovare criticità e suggerirti soluzioni migliorative per la tua impresa, oppure mi hai interpellato per consolarti”?
Allora accade che si convenga sulla necessità (talvolta urgenza) di migliorare la posizione competitiva della farmacia. A quel punto, individuato il problema, spetta al titolare scegliere la strada, nulla gli vieta di essere accomodante o di affezionarsi a qualcuno solo perché c’è da tanto tempo o perché è sempre stato gentile anche senza essere performante, l’importante è però essere consapevoli che magari internet o il vicino potrebbero nel frattempo aver sottratto clienti e fatturato.
Ma attorniarsi di eccellenze produce anche un altro importante vantaggio, perché ti permette di delegare, ovvero affidare responsabilità, cioè lasciare che le persone lavorino in autonomia contribuendo alla crescita della farmacia. Solo se sei circondato da talenti impegnati e motivati puoi permetterti di guadagnare tempo per occuparti d’altro (fare marketing), altrimenti sarai sempre costretto al controllo e alla supervisione di qualsiasi attività. Il tuo obiettivo è pertanto sia quello di costruire un dream team, di mantenerlo attivo perché soddisfatto e incentivato, ma anche di renderlo propositivo (vedi articolo precedente intitolato “Creare appartenenza nella squadra”) stimolando e lasciando libertà alla creatività.
A questo punto resta da capire quando un tuo giocatore è per te davvero eccellente e pertanto indispensabile? Prova allora a porti la seguente domanda: “Qualora la persona venisse a dirmi di volersene andare, lotterei con tutte le mie forze e col massimo delle mie possibilità per trattenerla oppure allargherei le braccia (forse addirittura con un po’ di sollievo)”? Se la risposta è che probabilmente ti rassegneresti, allora è arrivato il momento di pensare come sostituire quella persona. Se invece quel collaboratore ritieni che sia veramente fondamentale per la tua missione, allora accertati di pagarlo bene per poter pretendere il meglio dal suo apporto e nel contempo per evitare che sia tentato di proporre il proprio talento a qualche tuo concorrente.
Infine, un collaboratore proattivo non è solo un dipendente abile nelle vendite perché magari il più delle volte riesce a vendere due confezioni anche su specifica richiesta di un unico prodotto. Questa capacità nel sell out è certamente meritoria e andrebbe insegnata a tutti, però stiamo parlando di altro e pertanto potrebbe non esserti sufficiente nel contesto di oggi. Tu hai infatti bisogno di colleghi che siano in grado di vendere ma anche di aiutarti a produrre continua soddisfazione nella clientela, che ti stimolino nello scovare nuove idee, che ti suggeriscano nuove esperienze, che ti correggano se hai intrapreso un’eventuale rotta sbagliata. Oggi le farmacie hanno necessità di nuove prospettive, sulle quali poi realizzare vendite efficaci.
Così se arriva il doloroso momento di un cambio di formazione, potrebbe voler significare semplicemente che le tue idee non combacino con le prerogative del collaboratore e che la separazione è stata maturata nel tempo, dopo ripetuti confronti aperti e sinceri. Mai la decisione dovrà essere una scelta improvvisa dettata da questioni umorali equando qualcuno se ne va deve conoscerne da tempo le ragioni, per questioni di lealtà e anche perché esistono precise normative di legge da rispettare (e questo è un motivo in più per porre particolare attenzione al momento della selezione).
Ma vado oltre, invitandoti a dare una spiegazione della separazione anche a tutto il resto del gruppo, esponendo motivazioni inoppugnabili che illustrino le discordanze tra le reciproche aspettative e il lavoro prodotto. Agendo in questa maniera ti assicurerai che tutti siano più consapevoli del rapporto necessario all’interno della squadra e dell’apporto richiesto dall’azienda. Discutere apertamente il perché si è arrivati al “divorzio” con qualche collaboratore serve inoltre ad evitare pettegolezzi che fanno solo perdere tempo, riducono la concentrazione dal focus aziendale e insinuano ipotesi, supposizioni e paure magari infondate.
Occorre quindi investire tempo per creare un ambiente leale all’interno del tuo team e lo puoi fare solo dimostrando sempre apertura e sincerità. Per questo motivo chiedi frequenti feedback sul tuo stesso operato, discuti con tutto lo staff le informazioni che riceverai, e dimostra come un commento negativo ma costruttivo non sarà mai motivo di risentimento o addirittura di licenziamento, bensì verrà apprezzato in quanto elemento di crescita comune.
Agisci sempre per il bene dell’azienda di cui anche i tuoi collaboratori fanno parte, spiega sempre come il contributo di ciascuno può agevolare il lavoro e la serenità di tutti. Se la squadra è coesa, non importa chi di volta in volta segnerà il punto perché tutti saranno consapevoli che sarà stato realizzato solo grazie all’apporto di ciascuno, e ciò che veramente conta per l’interesse comune è piuttosto aver portato a casa la vittoria.
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di Paolo Piovesan
Consulente marketing e posizionamento strategico
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