SAPER ESPORRE IN FARMACIA
L’esposizione merceologica segue i criteri di una corretta comunicazione. Nell’acquisto d’impulso subentrano fattori importanti del rapporto con il cliente, che riguardano l’estetica, l’armonia, l’immediatezza della comprensione, la facilità di fruizione e la sensazione di appagamento. Comunicare efficacemente significa anche farlo in maniera semplice, ma per raggiungere questo scopo occorre formazione. Allora proviamo a evidenziare alcuni semplici esempi, per i quali va innanzitutto tenuto presente che, come sempre, l’ordine è in ogni caso vincente sul disordine.
Allora, semplicemente:
> A colpo d’occhio, senza contarli, sapreste dire quanti “prodotti” sono esposti qui sotto (e magari quanti pezzi di ciascun “prodotto”)?
> Forse si può far meglio, mettendo un po’ di ordine, vero? Per esempio così…l’individuazione è sicuramente più semplice e immediata.
> Più immediato, senza alcun dubbio, eppure credo che nel modo seguente l’esposizione possa risultare ancora più chiara e attraente…
> Che poi, a essere davvero pignoli, inquadrando (per esempio all’interno di una cornice) il tutto, sono sicuro che la proposta appaia ancora più convincente ed evidente.
Ora, se proviamo a sostituire questi simboli con delle figure geometriche, più simili ai nostri prodotti. In questo modo avremo diverse situazioni che probabilmente evidenziano ancor meglio alcuni errori che talvolta riscontriamo in farmacia:
Allora, cosa possiamo cogliere e imparare da questa immagine?
Direi innanzitutto che, sugli scaffali, i prodotti vanno sempre allineati sul fronte (***) ed esposti in maniera ravvicinata tra loro. Colmate quindi gli spazi vuoti, non usate ripiani troppo profondi che potrebbero sembrare “poveri” se non opportunamente riempiti. Evitate le situazioni “da grattacielo” ove si riscontra un’alternanza di prodotti alti con altri più bassi o di formato differente. La sovrapposizione di due confezioni può essere accettata purché allineata e non casuale “in stile magazzino”. Anche l’aspetto cromatico ha la sua importanza, così come va evitato di esporre i prodotti con l’etichetta rovescia o (perlomeno quando è possibile, perché anche l’industria a volte sbaglia le confezioni) con il codice a barre in bella evidenza. Seguite costantemente (il che significa giornalmente) come le vendite svuotano i vostri scaffali, al fine di riempirli nuovamente o di riposizionare i prodotti; una volta mi è capitato di trovare “esposta”, tra altre merceologie, una tazzina di caffè sporca. Quando ho chiesto alla dottoressa cosa ci facesse, mi rispose che era lì da due giorni e se ne era dimenticata, perché ricordava che il caffè le era stato offerto da un rappresentante ma poi lei era stata chiamata per un’urgenza e così aveva appoggiato “temporaneamente” la tazzina sul primo ripiano a disposizione…un caso limite? Forse, eppure ho fotografato cartelli con offerte estive (zoccoli) a metà novembre, promozioni di calze invernali in estate e vetrine con prezzi scontati sugli umidificatori d’aria in una farmacia vicina al mare in pieno agosto. Tutti messaggi incoerenti, indice di poca cura e attenzione, dimenticanze, proprio come la tazzina del caffè…
Tutte opportunità, purtroppo, lasciate in mano alla concorrenza.
di Paolo Piovesan
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(***) Questa nota è per segnalare come, mentre nell’esposizione sugli scaffali questi debbano sempre sembrare ben riforniti e con un fronte ben allineato, per contro quando invece esponete (ad esempio sul banco) un display box di un nuovo prodotto o di un’offerta, è preferibile togliere sempre uno o due prodotti. In questo modo eviterete al consumatore l’impressione di essere la prima persona che si fa attrarre da quell’offerta, agevolerete poi la tentazione di prendere in mano una confezione e magari stimolerete il cliente a chiedervi di cosa si tratti.
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