Forse anche a te sta venendo il dubbio che realizzare una farmacia commerciale sia un GRAVE errore per la tua azienda ed i tuoi cari (dopo quello di non fare assolutamente nulla)
Chissà se anche quest’anno i cosiddetti “esperti della farmacia commerciale”, racconteranno ancora la stessa storia nei prossimi convegni organizzati dagli ordini?
Per anni ti hanno suggerito il cartellone 3×2 ovunque in farmacia nascondendoti il fallimento di centinaia di farmacie in tutta la Francia ed in Europa (nonostante la loro attenta analisi del comportamento del consumatore!!!!).
Fortunatamente le informazioni circolano veloci ed oggi è più difficile prendere in giro.
I santoni, i sedicenti esperti non mi sono mai piaciuti. Incontrarli non significa dialogo ma essere bacchettati e derisi:
”si fa così! Se tu pensi sbagli, io so perchè!
NOI (le multinazionali) conosciamo ciò che vuole la gente”
… quanti farmacisti gli hanno dato retta in questi anni… spero solo per pigrizia…
A questi proseliti ho partecipato anch’io e ricordo alcuni passaggi memorabili:
“Il consumatore in farmacia compra il Brand! Scrivetelo dappertutto!”
… e certo, se ce lo dite voi che rappresentate le multinazionali!!
“Prendete spunto dalla GDO, loro hanno insegnato a mettere il prodotto nel carrello… insegnatelo anche ai clienti della farmacia”
… grazie! ma la GDO è in crisi nera da anni perchè la gente si annoia, la qualità è pessima, la convenienza non c’è e internet macina consensi.
Di contro la guerra dei prezzi ha divorato le marginalità.. Il modello della GDO che conosciamo E’ FALLITO ed in gran parte del paesi occidentali lo stanno già sostituendo, con successo.
BREAKING NEWS FARMACIE IN INGHILTERRA
Un farmacista ha pubblicato una lettera sul Guardian:
«Sono un farmacista di comunità. Ogni settimana tratto centinaia di prescrizioni, dispenso medicinali, seguo i pazienti nelle loro terapie, effettuo medicazioni e fornisco altri servizi farmaceutici. Per farlo, sto in piedi dieci ore al giorno, intervallati da una ventina di minuti per una pausa pranzo».
«Il lavoro dei farmacisti – spiega – ha un impatto diretto nella cura del paziente, ma a volte sembra che i cittadini non lo sappiano. Sembra che il nostro sia un ruolo di semplice commerciante di medicinali, che si risolve nel prendere le confezioni dai cassetti e metterle in una busta».
BREAKING NEWS FARMACIE IN FRANCIA
Proteste in Francia per servizio tv che definisce farmacisti «commercianti»:
Il reportage ha cominciato definendo i farmacisti «i commercianti meglio pagati di tutta la Francia»
L’Uspo, uno dei tre sindacati nazionali dei titolari di farmacia:«Non è questo il modello che noi vogliamo per la farmacia di domani» ha rincarato la Fspf «l’immagine del farmacista che emerge dall’inchiesta risulta distorta, viene dipinto come un distributore di scatolette intento a scimmiottare la grande distribuzione organizzata»
Mi chiedo allora: perchè alcuni propongono al farmacista di prendere spunto da quello che si fa nei supermarket!!! Perchè vogliono la farmacia commerciale??!!
Gli “esperti delle multinazionali”, per avvalorare la loro tesi, quella del 3×2 in farmacia, portano anche degli esempi:
“farmacisti (nd. che non capite nulla), questa foto rappresenta quello che NON dovete fare e questo (logo multinazionale gigantesco in primo piano su espositore, o cartelloni del 3×2), quello che VA ….FATTO!”
Ma VA A ….
Sarebbe bello che un giorno TU (parlo proprio con te che stai leggendo!), decidessi di reagire. Leggo, incontro e parlo con farmacisti tutti i giorni quindi so che ci sei, so che non hai bisogno di queste persone per trovare una nuova strada. E’ già dentro di te e ti basta tirarla fuori…
Io la chiamo passione, ma va bene anche cuore, voglia di fare, voglia di mettersi in gioco a 360° perchè è la mia missione, il lavoro che mi ritrovo, la mia vita..
Ma se sei arrivato fino a qui a leggere è probabile che la passione c’è!! Credici! Io credo in te.
Diventa padrone di te stesso e inizia un nuovo percorso facendo scelte con il cuore. Seguilo nel dare nuove regole alla tua azienda.
Ma ritornando ai nostri amici del 3×2, ricordo che tra le immagini delle cose da NON fare, e che venivano derise, viste come assurde (da denuncia!), c’erano farmacie storiche o di grande impatto emotivo. Marmi, cascate, vasi, laboratori, arte…
Converrai con me che ci sono in Italia negozi bellissimi e che rimangono nel cuore di chi ha avuto la fortuna di viverli o frequentali. Al di fuori di tutte logiche commerciali, questi luoghi rimangono impressi nella mente delle persone.
Sono spazi che si legano alla nostra vita. Non si dimenticano. Il bello rimane impresso per sempre (grazie al cielo, è il brutto che per difesa cancelliamo!)
Tra questi luoghi magici, patrimonio di ognuno di noi, ci sono anche tante farmacie, luoghi ricchi di atmosfera e che ispirano qualità, professionalità e benessere, da sempre. Arredi da farmacia in legno intarsiati a mano, locali storici a volte in contesti mozzafiato, spazi originali e accoglienti, mai banali, CHE SANNO RACCONTARE UNA STORIA, orgoglio di un quartiere, ma anche di una città, dell’Italia.
In questa storia mi ritrovo ancora adesso e con me, sono certo, tanti altri..
Con questo non voglio consigliarti di trovare un ebanista o un antiquario per rifare la farmacia di tuo nonno… voglio solo suggerirti di non dimenticare il cuore.
L’acquisto è un processo emozionale, l’empatia che permette di fidelizzare il cliente (questo è l’obiettivo primo), la ottieni solo comprendendo i suoi bisogni e facendoli capire che, veramente tieni a lui.
Forse la farmacia con la cascata (derisa dagli esperti del 3×2), è quella che ancora oggi, meglio di tanti cartelloni e offerte potrebbe attrarre clienti, emozionarli, rilassarli, facendosi ricordare, …. per produrre fidelizzazione e quindi UTILI.
… MA NON E’ COSI’, RACCONTANDO UNA STORIA DOVE LE PERSONE SI IMMEDESIMANO, CHE SI FA BRANDING?
di Luca Sartoretto Verna
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Tutte parole e concetti giusti, sono d’accordo in pieno con lei,, ogni volta che leggo un vostro articolo è’un’emozione come se ascoltassi bella musica.
Il fondamento di tutto e’ pensare di vivere, di agire, di esercitare la professione con semplicità e con il cuore. L’ultimo pensiero deve essere: “quanto ci guadagno, quanto mi conviene?”.
Una volta una persona mi disse:” i soldi vengono quando non li cerchi”, ed è vero, magari non basteranno per comprarsi uno yacht o un’altra farmacia ma bastano e avanzano per vivere serenamente e offrire ai figli un futuro sicuro, con una azienda solida le cui radici affondano nei sentimenti e nei cuori e non in terreni insicuri che dipendono da come va il vento.
Grazie per i consigli che ci date, un cordiale saluto
Mariagrazia Ceccarelli
Grazie a Te, Mariagrazia. LSV