GROSSI o GRANDI ?

 

 

Girando tra le farmacie capita di imbattermi in quelle che mi rispondono di ritenersi con le spalle sufficientemente grosse per poter affermare di non temere la concorrenza.

Effettivamente esistono situazioni in Italia piuttosto agevolate, soprattutto quando la tua collocazione particolare ti consentirebbe di vendere qualsiasi cosa dato il flusso di persone che quotidianamente ti transitano davanti, vuoi per turismo vuoi per collocazione decisamente privilegiata.

Però quante sono queste realtà? Non fanno testo nel panorama della farmacia media italiana. E comunque le definirei grosse imprese, anche se forse non abbastanza per stare in ogni caso tranquille.

Lo sanno bene quei titolari, i costi operativi sono proporzionalmente elevati, gli impegni assillanti, la conduzione sempre più difficile. La gestione richiede molta organizzazione e molti investimenti.

E nonostante tutto non sei comunque totalmente al riparo, perché essere davvero grossi è un’altra cosa. Di questi tempi, chi è realmente grosso sono altri sistemi che presto riusciranno ad intaccare anche queste farmacie giganti.

D’altro canto, ho conosciuto anche altre farmacie che piuttosto preferisco definire grandi, indipendentemente dalle dimensioni, alcune davvero rilevanti ma altre invece più piccole.

Queste realtà ritengo siano grandi perché il titolare è un grande.

Magari la sua farmacia non produce fatturati impressionanti, ma lui ha saputo creare un’offerta di nicchia molto specializzata, selezionando la proposta e il target di clientela fidelizzandola in maniera duratura. Ha stabilito preventivamente quelli che sarebbero stati i suoi clienti, e li coccola, non li delude mai.

Come dico nel mio libro “Lavorare per l’azienda e non solo nella tua azienda”,  (se sei interessato all’acquisto, invia una mail di richiesta a paolopiovesan61@gmail.com) dovremmo ricercare la profondità di ciò che proponiamo e non solo l’ampiezza, ponendo attenzione a come far maturare utili specialmente quando gli incassi si contraggono.

A questo punto, il fatturato diviene allora un dato comunque importante ma mai quanto la resa vera del tuo lavoro, la marginalità, il grado di fidelizzazione della tua clientela, l’unicità della tua proposta.

Essere semplicemente grossi è un privilegio importante ma potrebbe non essere sufficiente nel momento in cui ci si ritrova a concorrere con veri e propri colossi pronti a schiacciarti da un momento all’altro.

Quando leggo le informazioni sui fatturati medi di alcune grosse società, mi rendo conto di quanto siamo piccoli e deboli se pensiamo solo a concorrere anziché imparare a competere.

Ti propongo alcuni dati medi di fatturato, significativi e ricavati da internet con arrotondamenti nel passaggio dal dollaro all’euro per maggior chiarezza e per darti un’idea di ciò che sto dicendo:

OGNI MINUTO:

Amazon  € 443.500,00  
Apple  € 376.000,00
Google  € 272.200,00
Microsoft  € 235.500,00
IBM  € 134.420,00
Facebook  € 117.740,00
Netflix  € 35.168,00
Uber  € 22.400,00
“grossa farmacia”  € 9,00

Allora cosa intendiamo con essere grossi? Sei ancora convinto di esserlo? Non è forse meglio cercare in qualche modo di essere soprattutto grandi, con una proposta differente?

Personalmente credo che l’anno 2019 sia da considerarsi l’anno zero, entro i prossimi ventiquattro mesi avremo una situazione ben delineata sulla composizione delle nuove proprietà di farmacia.

Se per ragioni economiche, strutturali, motivazionali, familiari o organizzative non ti senti pronto alla sfida, ora è il momento delle decisioni.

Si sta infatti verificando un turbinio di trattative e acquisizioni con strategie di presidio del territorio che finora non si erano ancora manifestate. I gruppi, le catene o i fondi d’investimento (ma anche alcune aziende produttrici) hanno già avviato trattative con i fornitori per migliorare le marginalità e per aumentare le capacità di offerta al cliente, non solo in termini di convenienza ma anche per poter ampliare il ventaglio di referenze proposte.

Dopo tante parole e paure, temo che il tempo della verità sia arrivato, e adesso dipende solo da te.

Tra tre anni ci risveglieremo in uno scenario fortemente cambiato. Perfino grossisti e cooperative stanno giustamente correndo ai ripari perché cambieranno i loro rapporti con le nuove proprietà.

In breve tempo, società importanti e in grado di cambiare le politiche si saranno pienamente inserite nel tessuto della farmacia italiana.

E poi non dimenticare internet, che ovviamente non resterà a guardare.

Per questo motivo è adesso il momento delle scelte, delle strategie, delle strutturazioni e delle tattiche.

Altra tabella curiosa ma significativa è quella che riassume gli anni impiegati da una novità per raggiungere 50 milioni di utilizzatori nel mondo:

Auto: 62; Telefono 50; TV 22; Computer 14; Internet 7; YouTube 4; Facebook 3……

Il tempo scorre sempre più rapidamente, quanto pensi ci vorrà per cambiare l’immagine percepita dalle persone della farmacia italiana?

di Paolo Piovesan
© Riproduzione riservata

 

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