Leader e Squadra – prima parte
Se vuoi proporti come leader della tua azienda devi assolutamente possedere una visione di quello che vorrai essere nel prossimo futuro.
Secondariamente dovrai porti degli obiettivi che passo dopo passo ti permettano il raggiungimento della tua visione.
Per ottenere questo, poi, è necessario che tu definisca delle precise strategie d’azione.
Infine tutto sarà vano se non saprai applicare le corrette modalità di condivisione e attuazione dei tuoi pensieri con i tuoi collaboratori.
Questo è il menù, molto semplice, solo quattro portate uguali per tutti.
Invece così facile in realtà non è, perché ci sono persone che vivono nella quotidianità senza alcuna prospettiva e senza alcuna pianificazione del lavoro. Non hanno progetti e subiscono gli eventi.
Ci sono poi persone con grandi idee che poi però non riescono a metterle in pratica.
Ci sono anche imprenditori bravissimi a fare cose inutili perché in realtà non portano ad alcuna crescita per la loro azienda.
E ci sono anche persone che non vogliono attorniarsi di collaboratori capaci per paura di essere sminuiti, e conseguentemente finiscono per non fidarsi di chi lavora al loro fianco.
Il leader, per essere tale, deve essere in grado di produrre cambiamenti durevoli all’interno della propria attività.
Infatti, se accade che la maggioranza delle persone, per la maggior parte del loro tempo,si comporta sempre allo stesso modo senza alcuno stimolo al miglioramento, aprendo la farmacia sempre allo stesso modo e aspettando che il cliente entri, allora significa che il problema non sono le persone ma il sistema.
La quotidianità e le abitudini distraggono e influiscono negativamente sul focus degli obiettivi che invece devono essere dinamici. Se ci si fa rapire dalla routine, si perde curiosità, non si ascoltano i cambiamenti e interviene il pretesto che il tempo non è mai sufficiente.
Il leader sa allora definire i progetti, si attornia di persone capaci, le motiva e condivide gli scopi del lavoro.
Se non riconosci l’importanza della delega, non costruirai mai un’impresa efficiente.
Così accade che molti collaboratori non abbiano chiaro l’obiettivo perché non viene loro esplicitato.
Altri semplicemente non sanno come raggiungerlo perché l’obiettivo e la visione non vengono condivisi con l’intero staff.
Altri invece non si sentono adeguatamente motivati per il suo raggiungimento perché non si sentono protagonisti del cambiamento.
Il leader ha ben chiara la meta e solo in tale condizione è in grado di tracciare la rotta spiegandone le ragioni al suo equipaggio.
Gli obiettivi allora possono essere massimo due alla volta, perché se ne hai di più significa che nessuno di essi riveste una priorità.
Gli obiettivi devono avere una durata, ovvero devono essere raggiunti entro una certa data, dichiarata e predefinita.
Gli obiettivi sono importanti e, per tale ragione,non possono essere vaghi. E’ pertanto fondamentale essere molto definiti nel delinearli.
Gli obiettivi devono essere impegnativi, stimolanti ma raggiungibili oltre che chiari e facilmente misurabili. Le misure che consentono di verificare il raggiungimento di ciascun obiettivo sono quotidiane o al massimo settimanali, in ogni caso devono rimanere costantemente sotto il controllo del leader.
Non trincerarti mai dietro il pretesto degli imprevisti, perché se è vero che non puoi prevederli, puoi comunque cercare di prevenirli evitando distrazioni o superficialità nella pianificazione del percorso. Ad esempio, non potrai mai sapere se e quando uno dei tuoi collaboratori si assenterà per malattia, tuttavia puoi preparare la tua organizzazione e la tua squadra per affrontare l’eventualità.
Poiché qualsiasi giocatore smette di impegnarsi quando non conosce il punteggio, crea nella tua azienda un cartello segna punti, ove noterai i risultati ottenuti da ciascuno e dall’intera squadra.
I risultati posti in obiettivo saranno necessariamente differenti tra quelli del leader e quelli dei giocatori, ma saranno con finalità comuni per l’insieme del team.
Il tabellone deve essere semplice, chiaro e visibile da tutti, in maniera che ciascuno capisca immediatamente lo stato di vittoria o di sconfitta.
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di Paolo Piovesan
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