Non farti sfuggire il momento
Molte volte mi ritrovo in farmacie nelle quali mi viene richiesto un intervento per risistemare il layout, oppure per revisionare i possibili flussi nel tragitto che i clienti compiono prima di essere serviti, oppure per capire se ci sono possibilità per l’inserimento di nuovi servizi.
Accade raramente che qualche collega mi convochi per valutare assieme se ci sono spazi per un vero cambiamento personale, per un approccio mentale diverso nella conduzione dell’azienda, o anche ricercare le motivazioni per un rinnovato entusiasmo.
Trovo che troppo spesso ci si concentri sulle cose da fare prima ancora di stabilire perché farle e poi, soprattutto, come farle. Si parte sempre dalla parte finale, ovvero dal prodotto o dalla ristrutturazione dei locali.
Così sono chiamato a rinnovo avvenuto per studiare come renderlo efficace, mi viene chiesto di rendere maggiormente efficiente un’organizzazione senza che però ciò intacchi le usanze della farmacia (che qualcuno mi spaccia per tradizione), raramente si parla di squadra e piuttosto si preferisce individuare nuovi inserimenti di merceologie nel tentativo di richiamare nuova clientela.
Non ci rendiamo conto che in tal modo la farmacia ci sta sfuggendo di mano, in maniera inesorabile viene minata la sua credibilità e la sua moderna immagine.
Le difficoltà economiche ci portano a preferire prodotti con maggior marginalità, talvolta senza valutarne bene la qualità.
Proponiamo servizi sui quali non crediamo fino in fondo, ma ormai pensiamo facciano parte di un’esigenza e soprattutto di un’offerta comune dalla quale non possiamo prescindere.
Le nostre consulenze non vengono valorizzate e così perdono di efficacia per una indispensabile qualifica dell’immagine.
Molte prestazioni, e molte proposte mancano di coerenza con l’identità del singolo titolare e con le caratteristiche peculiari che ogni singola farmacia dovrebbe esprimere.
Tranne in alcuni casi, non c’è effettiva differenziazione e manca una reale e profonda specializzazione nell’offerta, così si pensa di far fronte alla concorrenza andando in competizione sul prezzo.
La comunicazione è rimasta ancorata a metodi vecchi e spesso obsoleti. Ma anche chi si appoggia alla tecnologia, lo fa in maniera distratta e non professionale. Allora ritroviamo siti internet poco aggiornati, utilizzo errato dei social, tentativi di vendita on line senza vera competenza e organizzazione.
Sono tante le risorse sprecate perché non sono effettivamente comprese le finalità di ciascuna iniziativa, perché non sono coordinate opportunamente le attività, oppure perché le azioni si fanno per moda o semplicemente perché sono fatte da tutti gli altri.
Spesso manca una vera formazione sulla gestione manageriale d’impresa, che non si tratta solo di frequentare qualche incontro da un paio d’ore o di leggere l’articolo sulla rivista di categoria. Sto parlando di percorsi formativi che tocchino un po’ tutti gli argomenti ormai necessari per il successo della farmacia.
Occorrono indicazioni precise, serve uno sguardo anche su ciò che accade fuori canale o in altri Paesi, abbiamo la necessità di individuare come è possibile far rientrare i concetti generali del marketing e della comunicazione nella nostra specifica realtà.
Ovviamente tutto questo non riguarda te che sei lettore assiduo e magari titolare attento, ma fin tanto che non ci sarà la volontà di cambiare da parte del farmacista (quindi sto parlando di categoria in generale), accettandone tutte le conseguenze e implicazioni, non cambieranno le nostre farmacie, semplicemente ci sfuggiranno di mano.
Approfondisci => https://www.farmaciavincente.it/il-pentagramma-del-farmacista
di Paolo Piovesan
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