Programmare: la maggior garanzia
per il successo della tua farmacia
In molti ci scrivono per dimostrare apprezzamento ai nostri scritti. Quindi, prima di tutto, grazie.
Ciò che sembra essere più gradito è la semplicità e la schiettezza con cui cerchiamo di esprimere le nostre idee. Non ce ne vogliano i grandi professori del marketing per questa nostra scelta di essere il più vicino possibile alla quotidianità dei farmacisti, essere semplici è talvolta paradossalmente difficile. Occorre preparazione, competenza, esperienza e infine il desiderio di essere compresi prima ancora di quello di voler far bella figura.
Tra i tanti messaggi che riceviamo c’è anche chi ci chiede di intervenire a favore delle loro farmacie e la domanda più frequente è “come posso fare per contattarvi?”. Vi rispondo brevemente, ricalcate il nostro sforzo, fatelo nella maniera più semplice e diretta: scriveteci o telefonateci, senza tanti formalismi e giri di parole. Ci esponete il vostro problema e le vostre esigenze in maniera diretta e se saremo in grado di soddisfarvi vorrà dire che saremo tutti più contenti.
Però non pretendete risposte generiche e generalizzate, andrebbe contro il messaggio che stiamo cercando di far passare, ovvero che ciascuna farmacia è unica, con le sue particolarità e diverse potenzialità.
Vi faccio alcuni esempi pratici (come sempre):
- C’è chi sente l’esigenza di formulare un questionario e chiede come realizzarlo. Proporre una serie di domande non è così semplice come sembra, perché se poni domande banali riceverai risposte scontate e che non ti serviranno. Il questionario deve portare a conclusioni con quesiti indiretti che pertanto presuppongono la conoscenza del target a cui lo vogliamo destinare e perché lo stiamo proponendo (obiettivo).
- C’è chi mi ha chiamato per una consulenza perché ha appena rinnovato gli arredi (magari ingrandendo i locali) e ora vorrebbe sapere come farli rendere al meglio. Benissimo, ci si può provare, ma vi invito (se avete in progetto un rinnovo e vi interessa un mio parere) a coinvolgermi prima della ristrutturazione. Programmando la vostra scelta di crescita otterrete una miglior farmacia.
- Scegliere di inserire in farmacia la cabina estetica può essere cosa giusta ma anche no. Non è però possibile dare un giudizio generalizzato, esistono molti pro e molti contro, ma anche tante altre soluzioni alternative. Non me la sento di dirvi si o no solo perché ci siamo inventati la farmacia dei servizi.
- Prodotti a marchio personalizzato, grande opportunità e grandi rischi. A parità di ditta fornitrice c’è chi riesce a ottenere ottime performance e chi invece lavora meno efficacemente. Non posso pertanto limitarmi a dire, telefonicamente o per scritto, di inserire questi prodotti; un mio intervento deve significare la comprensione che vanno gestiti in maniera differente dal resto delle referenze, perché occorre motivare e incentivare i collaboratori, occorre essere attivi nelle attività commerciali (e non sto parlando di sconti), occorre decidere dove e come esporre la merce, se trattare anche altre ditte oppure no, ecc.
Penso che questi esempi possano essere sufficienti e mi fa piacere scoprire di aver stimolato tramite “farmaciavincente” il vostro desiderio di smuovervi dall’apatia che spesso contraddistingue la nostra categoria. Vi ringrazio ancora per gli apprezzamenti ma vi invito fermamente a non vivere alla giornata, ma piuttosto a pianificare il vostro futuro. Decidete dove volete andare, perlomeno nei prossimi tre anni, è l’unica via per una programmazione efficace. Se chiamate un qualsiasi consulente fatelo per imparare il metodo, non la singola azione (…se avete fame, mi piacerebbe insegnarvi a pescare e non regalarvi un pesce).
di Paolo Piovesan
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Ho avuto la fortuna di imbattermi con Paolo Piovesan, ha cominciato a insegnarmi come tenere la canna da pesca, per un pescatore principiante è il primo passo, lui già pratica la pesca, a differenza di molti pescatori non è né geloso né superbo e se avete voglia di imparare, chiamatelo, né sa una piu’ del diavolo.
Grazie, un commento così appassionato sembra quasi sponsorizzato. Sono comunque contento di aver dato soddisfazione.
Saper “pescare” sembra una cosa semplice ma bisogna imparare a conoscere le acque, i pesci che ci sono dentro, le esche che preferiscono e poi serve anche la canna adeguata. Dopo, come non bastasse, ci vuole pazienza, costanza, individuare il momento giusto e, infine, anche un po’ di fortuna.