QUANDO GLI INTERESSI DI CATEGORIA PREVALGONO: UN’ANALISI CRITICA DELLE FEDERAZIONI PROFESSIONALI E L’IMPATTO SUI PAZIENTI

Nel mondo sanitario, le federazioni professionali svolgono un ruolo cruciale nella definizione di norme, nella tutela delle professioni e nella promozione di standard etici e deontologici. Tuttavia, non è raro osservare come queste organizzazioni, nel tentativo di proteggere i propri membri, possano finire per anteporre gli interessi della categoria a quelli dei pazienti.

Questo fenomeno, sebbene comprensibile in una logica di difesa corporativa, rischia di compromettere la qualità e l’accessibilità delle cure, creando tensioni tra diverse figure professionali e ostacolando l’innovazione e la collaborazione interprofessionale.

Federazioni professionali in una discussione tavola rotonda su etica e gestione sanitaria.

In questo articolo, esploreremo come le federazioni professionali di medici, farmacisti, infermieri e altre figure sanitarie, in diverse parti del mondo, abbiano talvolta agito a discapito dell’interesse dei pazienti. Attraverso esempi concreti, cercheremo di comprendere le dinamiche che portano a questi conflitti e come un approccio più integrato e centrato sul paziente potrebbe rappresentare una soluzione.

IL CASO ITALIANO – LA FNOMCEO E LE FARMACIE

In Italia, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) ha recentemente espresso forti perplessità sulla possibilità di permettere ai medici di somministrare vaccini all’interno delle farmacie. Questo dibattito nasce dalla proposta di legge che suggerisce di utilizzare spazi idonei nelle farmacie per facilitare la somministrazione dei vaccini, al fine di ridurre il carico sui servizi ospedalieri e sugli ambulatori medici.

La FNOMCeO ha sottolineato che questa pratica potrebbe creare un conflitto di interessi, in quanto i medici non dovrebbero esercitare in farmacia secondo le normative vigenti. Tuttavia, questa posizione solleva interrogativi sull’effettiva priorità data alla salute dei pazienti. In un contesto di pandemia globale, dove la rapidità e l’accessibilità della vaccinazione sono cruciali, la resistenza ad adottare soluzioni pratiche e sicure sembra più motivata dalla difesa della propria categoria che dall’interesse collettivo.

 

ESEMPI DI COLLABORAZIONE RIUSCITA

In altri Paesi, come il Regno Unito, la collaborazione tra medici e farmacisti è stata fondamentale per aumentare la copertura vaccinale. Le farmacie hanno giocato un ruolo chiave nella distribuzione dei vaccini contro l’influenza e, più recentemente, contro il COVID-19. Questo modello di integrazione ha dimostrato come una sinergia tra professionisti possa migliorare l’accesso alle cure e ridurre il carico sui servizi sanitari.

 

L’ORDINE DEI FARMACISTI E LA RESISTENZA ALL’INTEGRAZIONE

Analogamente, l’Ordine dei Farmacisti in diversi Paesi ha spesso opposto resistenza a iniziative che potrebbero erodere il monopolio dei farmaci, come la vendita di farmaci da banco nei supermercati. In Francia, ad esempio, l’Ordine ha fermamente contrastato le proposte di liberalizzazione della vendita di medicinali senza prescrizione, sostenendo che solo i farmacisti sono adeguatamente qualificati per consigliare i pazienti.

Mentre questa posizione può essere giustificata dal punto di vista della sicurezza, è lecito chiedersi se la preoccupazione principale sia davvero la protezione dei pazienti o piuttosto la salvaguardia del ruolo economico e sociale del farmacista. In Germania, al contrario, una regolamentazione più flessibile ha permesso ai pazienti di accedere più facilmente ai farmaci da banco, senza compromettere la sicurezza, dimostrando che l’interesse dei pazienti può essere conciliato con l’efficacia professionale.

ESEMPI DI INNOVAZIONE E MAGGIORE ACCESSIBILITÀ

Negli Stati Uniti, alcune catene di farmacie hanno introdotto servizi di telemedicina, offrendo ai pazienti l’opportunità di consultare un medico direttamente dalla farmacia per piccole patologie. Questo modello ha avuto successo in aree rurali o svantaggiate, dove l’accesso ai medici è limitato, e dimostra come una maggiore integrazione tra farmacia e medicina possa effettivamente migliorare il servizio ai pazienti.

INFERMIERI E ALTRI OPERATORI SANITARI – BARRIERE ALLA PRATICA AVANZATA

In molte giurisdizioni, infermieri e altri operatori sanitari sono limitati nel loro campo d’azione da regolamentazioni che proteggono il dominio della pratica medica. In Australia, ad esempio, gli infermieri specializzati hanno spinto per ottenere il diritto di prescrivere farmaci e di operare con maggiore autonomia, soprattutto in contesti rurali o remoti dove i medici scarseggiano. Tuttavia, le resistenze da parte delle associazioni mediche hanno rallentato queste riforme.

L’American Nurses Association negli Stati Uniti ha combattuto per anni contro restrizioni simili, riuscendo solo recentemente a ottenere significative vittorie legislative in alcuni stati. Qui, la questione diventa chiara: si tratta di proteggere il monopolio medico o di ampliare l’accesso alle cure in un sistema sanitario spesso sovraccarico?

ESEMPI DI AUTONOMIA INFERMIERISTICA

In Canada, le province che hanno permesso agli infermieri specializzati di operare autonomamente, compreso il diritto di prescrivere farmaci, hanno visto un miglioramento nell’accesso ai servizi sanitari, soprattutto nelle comunità remote. Questo modello dimostra come una maggiore autonomia possa beneficiare direttamente i pazienti senza compromettere la qualità delle cure.

DENTISTI E IL MONOPOLIO DELLA SALUTE ORALE

La salute orale è un altro settore in cui il monopolio professionale ha sollevato preoccupazioni. In alcuni Paesi europei, i dentisti hanno opposto resistenza all’introduzione di igienisti dentali con maggiore autonomia, temendo una riduzione della loro quota di mercato. Tuttavia, l’esperienza della Svezia, dove gli igienisti dentali operano in modo autonomo, ha mostrato che questo approccio può migliorare l’accesso alla cura dentale preventiva, riducendo i costi per i pazienti.

Negli Stati Uniti, alcune proposte legislative hanno tentato di creare la figura del “Dental Therapist” un professionista intermedio tra l’igienista e il dentista, per colmare il gap di accesso alle cure nelle aree rurali. Nonostante l’opposizione delle associazioni dentistiche, questo modello ha visto una lenta ma costante diffusione, dimostrando ancora una volta che la collaborazione interprofessionale può rispondere meglio alle esigenze dei pazienti.

VERSO UN SISTEMA SANITARIO INTEGRATO E PAZIENTE-CENTRICO

Gli esempi presentati dimostrano che le resistenze corporative spesso ostacolano l’innovazione e l’accessibilità alle cure, con conseguenze dirette sulla salute dei pazienti. Mentre è comprensibile che le federazioni professionali vogliano proteggere i propri membri, è essenziale che queste organizzazioni riconoscano l’importanza di un approccio collaborativo e paziente-centrico.

Un sistema sanitario integrato, dove medici, farmacisti, infermieri e altri operatori lavorano insieme senza barriere corporative, è fondamentale per rispondere alle sfide sanitarie del nostro tempo. Le politiche sanitarie dovrebbero promuovere modelli di collaborazione piuttosto che difendere posizioni di potere settoriale, per garantire che l’interesse primario resti sempre quello dei pazienti.

UNA NUOVA FRONTIERA PER LA FARMACIA: COLLABORAZIONE CON I MEDICI PER MIGLIORARE L’ASSISTENZA SANITARIA

La farmacia è in continua evoluzione e, in un momento in cui le esigenze dei pazienti sono più diversificate che mai, il ruolo del farmacista può essere ampliato. Una delle principali sfide che il nostro settore deve affrontare è superare le barriere che impediscono ai medici di entrare in farmacia. Immaginate una farmacia dove farmacisti e medici lavorano fianco a fianco, garantendo un accesso rapido e qualificato alle cure. Un modello integrato di questo tipo non solo migliora la qualità del servizio, ma rafforza anche la posizione delle farmacie come punti di riferimento per la salute dei cittadini.

In molti paesi, come Svezia e Stati Uniti questo approccio è già una realtà. In Svezia, le farmacie collaborano strettamente con i medici, consentendo ai pazienti di ricevere prescrizioni e consulenze mediche direttamente in farmacia, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’efficacia delle terapie. Negli Stati Uniti, il modello delle “Minute Clinics” o cliniche rapide integrate nelle farmacie consente ai pazienti di accedere a cure primarie, vaccini e consulenze mediche senza dover prenotare una visita in uno studio medico tradizionale.

Anche in Australia e Canada stanno emergendo modelli simili. In Australia, alcune farmacie offrono servizi di gestione delle malattie croniche, con medici disponibili per consultazioni e monitoraggi regolari. In Canada, la collaborazione tra farmacisti e medici è stata rafforzata attraverso programmi di assistenza alle malattie croniche, dove i pazienti possono ricevere un monitoraggio continuo e una personalizzazione delle terapie direttamente in farmacia.

Nel Regno Unito l’iniziativa “Pharmacy First” ha visto un’integrazione crescente di servizi sanitari nelle farmacie, permettendo ai pazienti di accedere a cure di base e consigli medici senza la necessità di visitare un medico di base. Questa sinergia tra farmacisti e medici ha migliorato l’accessibilità alle cure, ridotto i tempi di attesa e aumentato la soddisfazione dei pazienti.

La presenza di un medico in farmacia ridurrà i tempi di attesa per le consultazioni mediche, migliorerà la personalizzazione delle terapie e offrirà un’assistenza continua direttamente nei quartieri in cui vivono i pazienti. I medici ed i farmacisti hanno sia l’opportunità che la responsabilità di guidare questo cambiamento; fanno assieme parte della trasformazione delle farmacie in centri di salute integrati, utilizzando le loro prescrizioni come chiavi per queste trasformazioni e ristrutturando il nostro sistema sanitario con meno vincoli di comparaggio o altre barriere. Uniamoci insieme per promuovere un sistema sanitario più accessibile ed efficace.

Riflettete su questi principi e valutate come possono essere implementati nella realtà quotidiana. Il successo della tua farmacia potrebbe dipendere da questo.

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